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XIII. Censimento

XIII. Censimento (s.d.)

18 unità archivistiche di primo livello collegate

Serie

Nell'archivio di Borgo a Mozzano si conservano ancora parte dei documenti relativi ai censimenti del 1871, 1901, 1911, 1921, 1931 e 1936. Del primo e del terzo non è rimasta documentazione. Si tratta, per lo più, dei fogli di famiglia, degli stati di sezione e dei prospetti riassuntivi. Del VII, invece è stata rinvenuta una parte di documentazione.

Storia archivistica:

Il 31 dicembre 1861 fu indetto il primo censimento generale della popolazione, che fino al 1931, venne ripetuto ogni dieci anni ad eccezione di quello del 1891 che non si svolse a causa di difficoltà finanziarie.
Quello del 1936, invece, avrebbe dovuto essere, secondo il D.L. del 9 agosto 1935, n. 1639, il primo censimento a base quinquennale. In realtà rimase l’unico, in quanto nel 1941 gli eventi bellici impedirono la realizzazione del non censimento, che slittò al 1951. E’ a partire da questa data che fu nuovamente ripristinata al scadenza decennale. I censimenti che riguardano il Regno d’Italia sono quindi otto, svoltisi rispettivamente nel 31 dicembre 1861 (1°), 31 dicembre 1871 (2°), 31 dicembre 1881 (3°), 10 febbraio 1901 (4°), 10 giugno 1911 (5°), 1 dicembre 1921 (6°), 21 aprile 1931 (7°) e 21 aprile 1936 (8°).
Fin dal 1861 fu stabilito che in ogni comune venisse istituita una giunta comunale di statistica, che si occupasse delle operazioni preliminari i di raccolta dei dati relativi al censimento. Questi ultimi dovevano, a loro volta, essere trasmessi alla giunta provinciale di statistica, che eseguiva una seconda revisione, prima di inoltrare il tutto all’Ufficio Centrale di Statistica.
Con R.D. 9 ottobre 1887, n. 311 le giunte comunali furono abolite; al loro posto fu istituita un a Commissione di censimento, formata dalla Giunta municipale e da un numero di persone pari a quello degli assessori effettivi, scelte direttamente dal Sindaco.
Compito della commissione era quello di revisionare, se necessario, la numerazione e denominazione delle vie e piazze del territorio comunale, territorio che veniva poi diviso in frazioni e sezioni di censimento. Nominava inoltre i commessi comunali per la distribuzione e successivo ritiro dei moduli alle famiglie; infine sorvegliava su tutte le operazioni relative alla raccolta e revisione dei dati e alla compilazione dei prospetti riassuntivi.
Fino al 1911 i censimenti furono eseguiti sotto il controllo della Direzione Generale di Statistica del Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio; il Ministero dell’Economia Nazionale sovrintese quello del 1921, mentre dal 1936 si svolsero sotto la direzione dell’Istituto Centrale di Statistica46 e del Ministero dell’Interno.